I miracoli di Gesù

(080)

Gesù guarisce il figlio di Salome e del cugino Simone (308.3)


Il pianto ha pause di sospensione come per ascoltare quelle parole e capirle nel loro vero significato, poi riprende più forte, frammezzato a rotte parole: "Tu sì... Noi... Non io però... E neanche Simone.... Ma egli è più stolto di me... Io lo dicevo... <Chiama Gesù>... Ma tutto un paese ci è contro... a Te... a me... e al mio bambino..." Toccato il punto tragico, il pianto si fa a sua volta tragico. La donna si torce e geme percuotendosi il viso come fosse in un delirio di dolore.
Gesù le afferra le mani dicendo: "Non così. Sono qui per consolarti. Parla, e Io tutto farò"
La donna lo guarda ad occhi sbarrati di stupore e di dolore. Ma la speranza le dà lena di parlare e parlare con ordine: "Anche se Simone è colpevole mi avrai pietà? Davvero?... Oh! Gesù che salvi tutti! Il mio bambino! Alfeo, l'ultimo, sta male... muore!... Tu lo amavi Alfeo. Gli intagliavi nel legno i giocattoli... lo alzavi perchè cogliesse l'uva e i fichi dalle tue piante... e prima di partire per... per andar per il mondo, già gli insegnavi tante cose buone... Ora non potresti più... E' come morto.. Non mangerà più uva e fichi. Non imparerà più nulla..." e piange forte.
"Salome, sii buona. Dimmi, che ha?"
"Il suo ventre è molto malato. Ha urlato, spasimato, delirato per tanti giorni. Ora non parla più. E' come uno colpito al capo. Geme ma non risponde. Neppure sa gemere. E' livido. Raffredda già. E' tanti giorni che supplico Simone di venire da Te. Ma...Oh! L'ho sempre amato, ma ora lo odio perchè è uno stolto che per una stolta idea mi fa morire il figlio. Ma, lui morto, io me ne andrò. A casa mia. Cogli altri figli. Non è capace di essere padre al momento buono. E io mi difendo le creature. Me ne vado. Si. Dica il mondo ciò che vuole. Me ne vado."
"Non dire così. Deponi subito questo pensiero di vendetta."
"Di giustizia. Mi ribello. Lo vedi? Ti ho aspettato io perchè nessuno ti diceva. <Vieni>. Te lo dico io. Ma ho dovuto farlo come fosse una mala azione. E non ti posso dire: <Entra> perchè in casa ci sono quelli di Giuseppe e...."
"Non accorre. Mi prometti di perdonare a Simone? Di essere sempre la buona moglie? Se tu me lo prometti Io ti dico: <Va' in casa e tuo figlio ti sorriderà guarito>. Puoi credere questo?"
"Io credo in Te. Anche contro tutto il mondo, credo."
"E come hai fede puoi avere perdono?"
"...Ma me lo guarisci proprio?"
"Non solo questo. Ti prometto che cesserà il dubbio di Simone su Me, e il piccolo Alfeo, e con lui i tuoi altri figli e te, insieme allo sposo e padre, tornerete a casa mia. Maria ti nomina tanto..."
"Oh! Maria! Maria! E' nato che c'era lei, Alfeo... Sì, Gesù. Perdonerò. Non gli dirò nulla... No, anzi. Gli dirò: <Ecco come risponde Gesù al tuo modo di fare: rendendoti un figlio>. Questo lo posso dire!"
"Lo puoi dire.. Va', Salome. Va'. Non piangere più. Addio. La pace a te, buona Salome. Va', và."